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Da qualche anno in Italia il rilascio del passaporto in tempi ragionevoli è un’impresa quasi impossibile.
La Questura di Biella, invece, è in controtendenza visto che è riuscita a far rientrare i termini per il rilascio dei passaporti entro i 15 giorni, grazie ad un lavoro di squadra e all’impegno di tutto il personale.
Questo è uno dei segnali che giungono dalla Pubblica Amministrazione a Biella. Anche la Prefettura di recente si è avvicinata ai nostri comuni per comprendere i bisogni in tema di sicurezza, manifestando una nuova determinazione, che avvicina lo Stato alle persone e facendole sentire meno sole. La volontà di servire la comunità emerge anche dalla scelta delle ragazze e ragazzi biellesi che si sono da poco arruolati nei carabinieri. Dai social e dai giornali emergono le foto, in queste settimane, di famiglie commosse e di giovani emozionati nel mettere le mostrine al termine del giuramento. Scorgere le lacrime sui loro volti dopo un percorso di selezione e un addestramento molto impegnativo mette in luce uno dei lati migliore della società.
La cronaca e ciò che viviamo quotidianamente sovente offre uno spaccato del mondo giovanile poco confortante. Molte delle canzoni dei loro beniamini sono piene di volgarità e invocano alla violenza. Storie di omicidi, di criminalità e una lontananza nei confronti delle istituzioni che sfocia nell’ignoranza. Sì, c’è anche questo. Per contro, senza scivolare nella retorica, c’è una parte sana che abbiamo brevemente descritto, e non solo quella, che fa sperare che non tutto è perduto, che questi giovani sono migliori di una classe politica al vertice legislativo che per un terzo quasi è indagata. Da loro si dovrebbe emulare l’esempio e scusarci se invece molti in posizioni di potere offrono scenari che ci fanno piangere, ma non per la commozione, ma per la rabbia.
Vittorio Barazzotto
- passaporto, Questura di Biella
- Amazon, elettrificazione tratto ferroviario, Masserano-Ghemme, Novara, pedemontana
- Auschwitz, ebrei, giorno della memoria
Curiosa la discussione sui treni che nelle ultime settimane aleggia anche nel Biellese, dove l’abbiamo scritto e ripetuto, il disservizio è cronico, ma anche il resto della nostra penisola non se la passa bene. A farne le spese sono in primis i pendolari, sfiancati e illusi da mille promesse. La questione domestica però ha preso una piega molto diversa da quella nazionale, visto che in altre regioni i toni sono aspri, più polemici e si cerca d’individuare i responsabili della condizione pietosa dei trasporti, soprattutto tra le rappresentanze politiche o amministrative per chiederne conto. Qui è diverso. Intervengono alcuni imprenditori, artisti, simpatizzanti ad evidenziare le “criticità” in riunioni alle quali vengono gentilmente invitati anche le vittime del “dis-servizio” cioè i pendolari. Encomiabile il garbo, il linguaggio, le preoccupazioni, lo scambio di opinioni, insomma un clima quasi salottiero e invidiabile per la pacatezza. Qualcuno accenna che si dovrà chiedere ai politici in generale una spiegazione. Ora che la politica per Rino Formica fosse sangue e merda, me ne scuso per il linguaggio poco in linea con il bon ton locale, è una grande verità, specialmente per noi che siamo piccoli e non facciamo paura a nessuno. Però proprio per questo, con altrettanta gentilezza, suggeriamo ai promotori delle prossime riunioni sui treni d’invitare, anche una piccola, ma significativa rappresentanza di quel plotone di politici, oggi al potere, che son passati in passerella nel Biellese accolti e ricevuti con tutti gli onori, pubblici e privati. Hanno nomi e cognomi e hanno responsabilità, non abbiate paura non vi morderanno. Sono loro che vi, e ci, hanno illuso. Il resto è fuffa.
Vittorio Barazzotto
- disservizio cronico, treni
Ma quanta pazienza hanno i pendolari biellesi che ogni giorno si
sottopongono al Gòlgota con i treni nel tentativo di dirigersi verso
Torino o Milano? Infinita diciamo, pure eccessiva. Forse è
semplicemente rassegnazione, la stessa che serpeggia nel
territorio seminando pessimismo e fastidio. Il problema che per
arrivare ai due poli bisogna prima fermarsi a Novara e dall’altra
parte a Santhia’. E qui non ne veniamo più fuori da un disservizio
sempre più in crescendo che getta nello sconforto più totale non
solo coloro che sono obbligati a servirsene , anzi allontana qualsiasi
velleità di crescita o di capacità di attrazione di nuovi residenti. Hai voglia investire nella pubblicità e nella comunicazione. Siamo fermi al 2019. Da allora la situazione è crollata. Eppure di promesse in campagna elettorale se ne sono spese tantissime. Siamo i figli di un Dio minore o semplicemente, per non scomodare l’assoluto
impegnato in questioni più serie, considerati un territorio ai confini dell’impero, popolato in termini numerici pari ad un quartierino di Torino, quindi elettoralmente non interessiamo a nessuno e con una vocazione a dividerci che non ha eguali. Politicamente abbandonati perché in Regione per difendere il Biellese ci si dovrebbe anche scontrare con i colleghi e quindi alterare quegli equilibri che garantiscono delle comode rendite di posizione perpetue, leggi poltrone. Ci vorrebbe, diciamolo pure, un Luca Zaia che ad esempio: se nel suo Trevigiano , avessero provato a
prenderlo in giro come sul ponte della tangenziale da noi due anni fa (tre mesi di chiusura per dieci giorni di lavori) avrebbe alzatoprima qualche collega, poi qualche dirigente. Biellesi: “Sveglia” .
Vittorio Barazzotto
- disservizio, treni
Tre auto incendiate a Biella e botti a profusione in tutta la provincia.
Nel Biellese il Capodanno è stato festeggiato a suon di petardi e
fuochi d’artificio, con il cielo illuminato a giorno, come nelle
immagini della guerra, quella vera, che evidentemente non ci suscita
grandi emozioni, se vogliamo riprodurla a casa nostra per divertimento.
Il giorno dopo, le strade erano piene di scarti e di residui delle esplosioni,
nonostante una serie di divieti che ogni anno diventano sempre più
disattesi. L’andamento nel nostro territorio è analogo a quello nazionale: la voglia di botti
aumenta di anno in anno, nonostante una campagna di sensibilizzazione sugli effetti che
questi hanno sulle persone, sulle cose e sugli animali, specialmente quelli selvatici. Tanti proprietari di
cani e gatti hanno assistito allo shock nei loro amici animali, che si sono rifugiati spaventati in qualche
anfratto della casa, altri hanno fatto ricorso a tranquillanti preventivi per sedarli. E’ evidente
che una fascia della popolazione sia sempre più lontana dall’idea di comunità e che conta solo il
soddisfacimento di una propria pulsione, come se gli altri non esistessero. Non sono certo i divieti che possono invertire la rotta; manca una cultura basata sui valori e genitori che non sanno dare il buon esempio ai propri figli.
Mentre una parte di noi ha sempre maggior consapevolezza della tutela dell’ambiente, un’altra sta regredendo e si sta inselvatichendo. Che l’uomo sia la razza superiore è sempre più difficile da sostenere.
Vittorio Barazzotto
- Capodanno, divieti, fuochi d'artificio, tutela dell'ambiente