Treni e pendolari pessimismo e rassegnazione

Ma quanta pazienza hanno i pendolari biellesi che ogni giorno si
sottopongono al Gòlgota con i treni nel tentativo di dirigersi verso
Torino o Milano? Infinita diciamo, pure eccessiva. Forse è
semplicemente rassegnazione, la stessa che serpeggia nel
territorio seminando pessimismo e fastidio. Il problema che per
arrivare ai due poli bisogna prima fermarsi a Novara e dall’altra
parte a Santhia’. E qui non ne veniamo più fuori da un disservizio
sempre più in crescendo che getta nello sconforto più totale non
solo coloro che sono obbligati a servirsene , anzi allontana qualsiasi
velleità di crescita o di capacità di attrazione di nuovi residenti. Hai voglia investire nella pubblicità e nella comunicazione. Siamo fermi al 2019. Da allora la situazione è crollata. Eppure di promesse in campagna elettorale se ne sono spese tantissime. Siamo i figli di un Dio minore o semplicemente, per non scomodare l’assoluto
impegnato in questioni più serie, considerati un territorio ai confini dell’impero, popolato in termini numerici pari ad un quartierino di Torino, quindi elettoralmente non interessiamo a nessuno e con una vocazione a dividerci che non ha eguali. Politicamente abbandonati perché in Regione per difendere il Biellese ci si dovrebbe anche scontrare con i colleghi e quindi alterare quegli equilibri che garantiscono delle comode rendite di posizione perpetue, leggi poltrone. Ci vorrebbe, diciamolo pure, un Luca Zaia che ad esempio: se nel suo Trevigiano , avessero provato a
prenderlo in giro come sul ponte della tangenziale da noi due anni fa (tre mesi di chiusura per dieci giorni di lavori) avrebbe alzatoprima qualche collega, poi qualche dirigente. Biellesi: “Sveglia” .
Vittorio Barazzotto