Nei tempi che ci cambiano, le tradizioni più profonde resistono e convivono con le nuove consuetudini. Capita così di vedere aggirarsi assieme per i paesi, come ad esempio Valdengo, centinaia di bambini travestiti per Halloween e di trovare i cimiteri nel Biellese adornati di fiori e vivacizzati da persone di tutte le età che curano le lapidi dei propri cari.
Il sacro e il profano a volte si confondono, ma in questo caso è importante mantenerli separati. La declinazione, a volte un po’ goffa, che abbiamo dato alla festa anglosassone di Halloween è puramente ludica, i travestimenti mostruosi o le scorribande notturne sono un pretesto per fare festa, allontanando da noi il più possibile il pensiero della morte.
Il giorno cristiano dei defunti, invece, celebra il legame indissolubile con i nostri cari scomparsi e ci impone un momento di raccoglimento, cioè di estraniazione dalla nostra quotidianità spesso opprimente e ci immerge nel silenzio pacifico dei cimiteri.
E’ giusto che i bambini festeggino, ma è altrettanto importante che gli adulti ricordino, perché così possiamo, silenziosamente, insegnare loro il rispetto per la vita ed educarli all’empatia, amplificando le loro emozioni positive.
Vittorio Barazzotto