Sembra che la strada Trossi sia perseguitata da una sorta di iettatura, iniziata prima ancora che si realizzasse. La storia documenta che, quando si decise di costruire la tratta Torino Milano circa un secolo fa, i progettisti offrirono al biellese l’opportunità di realizzare un raccordo che collegasse il biellese alla nuova autostrada.
Gli imprenditori di allora, rassicurati e accecati dal periodo fiorente dei loro affari, rifiutarono la proposta, salvo poi ripensarci anni dopo con la realizzazione della strada che tutti conosciamo.
Negli anni successivi, la miopia e l’incapacità di immaginare il ruolo strategico di quel collegamento non misero né freni né regole all’edificazione lungo la strada, deturpata da un’urbanizzazione selvaggia, mal coordinata dalle varie amministrazioni dei paesi che si sono alternate nei decenni. Chi percorre la strada oggi nota il contrasto tra lo splendore del paesaggio, con le montagne che si ergono maestose sulla pianura, e la serie di capannoni disordinati, molti dei quali ormai dismessi e malconci.
Con un minimo di lungimiranza allora, si sarebbe potuto prevedere uno sbancamento di 20 m da entrambi i lati che avrebbe allargato la strada quanto bastava per renderla veloce, evitandoci i patimenti e i problemi che oggi non riusciamo ancora a superare.
In questi giorni in Provincia si è sfiorata l’opportunità di raddoppio della strada. Per molti magari si tratterebbe di un intervento tardivo, tuttavia sarebbe comunque necessario per un territorio sempre più isolato, che tanti residenti sono invogliati ad abbandonare.
Sorprendentemente la proposta, all’esame del bilancio, è stata bocciata, con un’azione politica ancora una volta meschina e autolesionista, probabilmente per evitare che qualcuno si prendesse il merito dell’aver sbloccato i fondi per un intervento pensato da anni.
La maledizione della Trossi ha colpito ancora, facendo coincidere una scelta così importante con il periodo elettorale.
Purtroppo, non è questione di medaglie al petto, il fallimento è collettivo e tutti, quasi, sono coinvolti. La politica locale dimostra la sua debolezza e di affaccendarsi solo per garantirsi un posto nelle prossime elezioni senza accorgersi che non ci sono né vinti né vincitori, ma solo vittime: i cittadini biellesi.
Questa volta la mancata realizzazione del raddoppio avrà almeno nome e cognome e, speriamo, che tutti se ne ricordino quando arriveranno le agognate elezioni e questa volta sappiano trovare la strada giusta.
Vittorio Barazzotto