I pedoni che camminano sul ciglio della strada all’uscita de Gli Orsi segnano la frattura di un progetto che non è stato portato alla conclusione. In origine, si era pensato ad un attraversamento, con marciapiede e pista ciclabile, per integrare la struttura al contesto urbano e per alimentare la città con nuovi flussi di visitatori.
La mancata realizzazione del passaggio a misura di persona, oltre che rappresentare un pericolo per chi si avventura a piedi, ha snaturato un’idea più ampia e pensata sulle esigenze dei biellesi. Il progetto si fondava anche su un rilancio della città, che invece ha subito un progressivo decadimento, non certo causato dal centro commerciale, che non è mai nemico dei borghi storici, come ci insegnano altre località poco distanti da Biella.
Una città vitale potrebbe accogliere i visitatori del polo commerciale, per concludere la giornata facendo un giro in un centro animato, con fiori, musica e locali aperti.
Anche il palasport degli Orsi aveva un obiettivo più ampio: diventare una struttura per spettacoli, concorsi, oltre che per il basket.
Non è tutta colpa del pubblico, anche il privato ha tradito le aspettative, perché avrebbe dovuto sostenere la rivitalizzazione della città storica, magari con un tetto agli affitti dei negozi o con orari di apertura dei bar più ampi.
I tanti punti irrisolti del recente passato non ci fanno ben sperare per il nuovo progetto del centro commerciale alle porte di Biella.
Ora rischiamo di incorrere in nuovi prevedibili errori. Nella situazione in cui ci troviamo ora, la costruzione di un multisala in un territorio come il nostro metterà a rischio la sopravvivenza degli altri cinema, dando un altro duro colpo alla città.
In assenza di un progetto comune di condivisione di intenti tra gli enti e i privati, ogni progetto importante andrà ad alterare un equilibrio sempre più fragile e nel biellese non impariamo mai a fare squadra!
Vittorio Barazzotto