Molti soldi poche idee

Una buona notizia ha riecheggiato sui giornali locali: da gennaio la linea ferroviaria Biella – Santhià sarà elettrificata, ci saranno corse dirette per Torino, anche se solo due al giorno, e si prospetta una riduzione dei passaggi a livello sulle linee per Santhià e Novara, in modo da velocizzare i viaggi.

Un risultato importante, frutto di un lavoro avviato nel 2014  e concretizzato dalla precedente giunta regionale Chiamparino che ha gettato le basi per la realizzazione dell’opera.

La politica serve a questo, a raggiungere obiettivi su una distanza maggiore della durata di una legislatura, rischiando che quando si concretizza un progetto l’apprezzamento venga riservato alla parte politica che non ha lavorato per realizzarlo.

Ora l’attuale giunta regionale deve dimostrare la propria capacità sul lungo periodo, potenziando le corse per agevolare i biellesi costretti a lavorare fuori dai confini della provincia e per diventare più attrattivi nei confronti dell’esterno.

Un altro fronte sospeso, riguarda  la realizzazione dell’allacciamento all’autostrada Ghemme – Novara.  Anche qui il progetto e il reperimento dei fondi per la realizzazione dell’opera infrastrutturale, come per la ferrovia, mi vide fortemente impegnato come consigliere regionale. Bene, ora il folto schieramento di biellesi in posizioni strategiche nella giunta Cirio, deve fare la sua parte, lavorando a testa bassa per non vanificare gli sforzi compiuti in passato.

Una carta vincente sul nostro tavolo è la presenza di un Vice Ministro  biellese al Ministero dello Sviluppo Economico, che detiene un potere straordinario derivante dai fondi equiparabili al piano Marshall moltiplicati per tre.  I soldi ci sono e i punti di riferimento ministeriali pure. In questo  momento però’ mancano come non mai  idee e progetti da presentare a Roma.

Serve attenzione, intelligenza, visione  e amore per il biellese, altrimenti quello che lasceranno gli attuali rappresentanti delle istituzioni, e non solo politiche, quando non saranno più in carica, sarà solo il sollievo di non averli fatti rieleggere.

Vittorio Barazzotto